Insicurezza in Oltretorrente. Esposto alle Autorità
Riceviamo e pubblichiamo l’esposto inviato a Prefetto, Questore e Sindaco da parte di un gruppo di residenti (120 firmatari) dell’Oltretorrente. Nel documento sono evidenziati i punti critici nella quotidianità del quartiere. Una protesta ferma e dai toni garbati.
Abbiamo raccontato la situazione nel nostro reportage di 24 ore “La sottilissima linea di piazzale Inzani“. Torneremo in futuro a documentare quanto accade “di là dall’acqua”.
I sottoscrittori del presente esposto (per conto anche di altri cittadini domiciliati in questa area del quartiere) intendono porre alla vostra attenzione la gravissima situazione di degrado sociale e civile quotidianamente vissuta in Oltretorrente (segnatamente p.le Picelli, via Imbriani, b.go Parente, p.le Bertozzi, largo Giandebiaggi, via Galaverna, b.go Poi, b.go Fiore, p.le Inzani, via D’Azeglio e zona Ospedale Vecchio, p.zza Corridoni, via Bixio).
Episodi di risse, violenza, ubriachi molesti, spaccio e consumo di droghe, furti ripetuti, bivacchi permanenti con consumo di bevande alcoliche (e non solo), eccesso di rumore e schiamazzi causati dai frequentatori dei numerosi locali (concentrazione eccessiva rispetto ad un contenitore urbano dalle dimensioni ristrette e pertanto fragile) rappresentano il vissuto giornaliero con il quale sono obbligati a convivere, loro malgrado, i residenti.
La concreta certezza dei cittadini abitanti in queste vie e piazze è che non ci sia una adeguata presa d’atto di quanto sta accadendo, nonostante i giornali e i tg locali pubblichino ricorrenti articoli di cronaca, assieme a lettere di persone esasperate e comunicati dei tanti comitati sorti nel frattempo in città (si aggiungano diversi esposti sistematicamente lasciati senza riscontro).
Quando le persone intervistate esprimono l’insicurezza o la reale paura a muoversi in certi orari non raccontano percezioni ma realtà. Il rischio di restare coinvolti in un pestaggio tra ubriachi/drogati od essere presi di mira da un gruppetto di ragazzotti in vena di violenza gratuita o bullismo è concreto e neanche tanto raro, viste le cronache recenti.
C’è la razionale convinzione che non sia più il tempo di ascoltare dichiarazioni di intenti, giustificazioni in quanto fenomeno nazionale o, peggio ancora, di continuare ad insistere nella narrazione di una città che non c’è. Si è, da tempo, maturata la certezza che sia l’ora di agire.
Si chiede pertanto l’adozione delle seguenti misure:
⁃ divieto di consumare bevande alcoliche per strada;
⁃ chiusura dei locali etnici max alle ore 20.00 e divieto di vendere bevande alcoliche refrigerate;
⁃ divieto di assembramenti molesti;
⁃ attività investigativa mirata sullo spaccio nei negozi etnici di p.le Bertozzi/via Imbriani;
⁃ controllo della regolarità dei contratti di affitto e incrocio con le utenze, sia nei negozi, sia nelle abitazioni;
⁃ presenza permanente delle Forze dell’ordine, coadiuvate anche da altre organizzazioni autorizzate;
⁃ controllo rigoroso da parte della PL degli esercizi pubblici che non rispettano i regolamenti
⁃ comunali (dehors inclusi);
⁃ ⁃ anticipazione della chiusura alle ore 24.00 per i bar (specie per chi non rispetta il cosiddetto
”comportamento virtuoso”);
⁃ controlli severi per il rispetto dei livelli sonori (decibel) previsti dalla zonizzazione acustica.
⁃ Nella convinzione che tali obiettivi siano tutti realizzabili, attraverso il coordinamento sinergico di tutti gli attori citati, nello spirito della più ampia volontà collaborativa, si resta in attesa di riscontro e si porgono distinti saluti
120 firmatari, residenti in piazzale Inzani, via Imbriani, piazzale Bertozzi e borghi adiacenti


Salve comprendo il disagio degli abitanti dell’oltretorrente, perchè effettivamente disordini e risse in via D’Azeglio e dintorni ne vediamo documentati nei video pubblicati sui social oltre che testimoniati da chi quei luoghi li abita o li frequenta perchè li apprezza anche per i tanti locali caratteristici.
Il peggioramento della “qualità” del vivere quotidiano è un fenomeno che riguarda tutta la città di Parma e non solo Parma. Vivo dall’altra parte dell’abitato, tra la Galleria e il parco Ferrari e posso testimoniare che i problemi sono più o meno gli stessi.
Alcuni cittadini hanno costituito il comitato del parco Ferrari per cercare di avere “una voce” comune (?) con le autorità locali. perchè quotidianamente facciamo i conti con atti di vandalismo, spaccio e insicurezza. Forse il fenomeno andrebbe indagato e affrontato in maniera approfondita. Non saranno i soli deterrenti e metodi repressivi a risolvere il problema alla radice. Crediamo davvero che lo spaccio avvenga solo nei negozi etnici? Siamo sicuri che i disordini siano causati da quanti bevono birre refrigerate per strada, fuori dai locali? Le mie domande non sono una provocazione o una presa di posizione. Temo solo che rischiamo tutti di trasformare un problema reale in un contrasto dicotomico pretestuoso che non porterebbe a nulla di “buono” se non a ghettizzare frange di popolazione e inasprire ulteriormente gli animi.
Laura