Ultima chiamata per l’aeroporto. Rinviata al 21 agosto l’assemblea decisiva di Sogeap
Ultim’ora. Rinviata di una settimana, a giovedì 21 agosto, l’assemblea di Sogeap. Centerline lo ha annunciato con uno stringato comunicato: “Stiamo collaborando con tutti gli azionisti di So.Ge.A.P., in stretta coordinazione con le autorità aeronautiche italiane, il Comune di Parma e la Regione Emilia-Romagna, a una proposta per sostenere la continuità finanziaria dell’Aeroporto di Parma. Tale proposta sarà presentata per esame e discussione all’Assemblea dei Soci del 21 agosto, come parte del nostro più ampio piano strategico e industriale per rilanciare e far crescere lo scalo“. (comunicato stampa – ore 11.21 del 14 agosto 2025)
Si è verificato lo scenario 4 del nostro articolo, pubblicato mercoledì 13 agosto alle 18.30.
Sono ore febbrili, che trascorrono sul filo del rasoio, in questa vigilia del D-Day per l’aeroporto “Giuseppe Verdi”.
Domani, giovedì 14 agosto, alle ore 15 è fissata l’assemblea di Sogeap che dovrà stabilire se proseguire o meno la gestione dello scalo parmigiano. Trapela ben poco delle intenzioni dei due soci, i canadesi di Centerline e Unione Parmense Industriali (che ha il 20% di Sogeap tramite la controllata Parma Aeroporto srl). Dalle varie fonti consultate da Parma Parallela sembra che i contatti di Centerline verso potenziali investitori e con gli attori istituzionali proseguano fino all’ultimo.
Upi è alla finestra, pronta a fare la sua parte solo se i canadesi rifinanzieranno Sogeap anche solo in minima quota per proseguire fino al termine del 2025.
Come ha chiarito il sindaco Michele Guerra nella sua lettera aperta, la volontà di Centerline è proseguire ma cedendo quote azionarie, scendendo dunque dal 79,5% fino al 51% o anche meno purché rimanga in maggioranza. Qui sta il problema poiché Upi non intende risalire dal 20% e, in queste giornate calde, nessun investitore “terzo” si sarebbe affacciato, salvo sorprese tenute in serbo per essere calate sul piatto domani.
C’è di vero che Centerline sembra voler rimanere in sella. Un segnale in tal senso è stato l’incontro con i sindacati, dopo il presidio inscenato giovedì scorso di fronte all’aeroporto.

Qualche giorno fa l’ad Carlos Criado ha incontrato in call i sindacati di categoria (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti) per fare il punto della situazione. Assieme a Criado c’erano due manager di Sogeap. L’incontro è stato interlocutorio e svolto con toni distensivi. Criado avrebbe ammesso le mancanze di Centerline nelle relazioni sindacali e non solo, porgendo delle scuse.
Peraltro l’amministratore delegato di Sogeap sarebbe stato molto abbottonato sul futuro dello scalo, asserendo di voler seguire un piano-ponte prospettato da Enac, senza entrare nei dettagli e ribadendo la volontà di Centerline di una redistribuzione degli impegni tra canadesi e Upi per proseguire. Criado non avrebbe fatto alcuna promessa, anzi chiarendo che se non si riuscirà a seguire la rotta tracciata da Enac, Sogeap chiuderà i battenti.
Si sarebbe dovuto tenere un successivo incontro tra vertici Sogeap e una delegazione di dipendenti ma tale riunione è stata procrastinata dalla proprietà di giorno in giorno, fino a domattina, poche ore prima dell’assemblea.
Enac è l’ente statale dell’aviazione civile e, tra i vari compiti, gestisce l’affidamento degli aeroporti (mentre la proprietà degli scali è dello Stato). Non è chiaro quale possa essere il piano-ponte di Enac per Sogeap se non, a grandi linee, che nella gestione del “Verdi” sarebbe affiancata da Enac stessa nella ricerca di risorse e nel ridefinire un piano industriale a medio-lungo termine. Rimane il nodo che la ricapitalizzazione di 8 milioni, approvata il 30 giugno scorso, debba essere finanziata almeno in buona parte dagli attuali soci, Centerline e Parma Aeroporto.
Potrebbe esserci un intervento una tantum della Regione Emilia-Romagna? Secondo alcune fonti Centerline lo avrebbe esplicitamente richiesto al presidente Michele De Pascale, secondo altre invece la richiesta di sostegno è stata generica. C’è il fatto che proprio la settimana scorsa la Regione Emilia-Romagna ha destinato 3 milioni di euro all’Aeroporto Fellini di Rimini in un capitolo legato alla promozione turistica. Lo stesso schema potrebbe ripetersi per Parma ma solo a condizione che l’aeroporto Verdi cammini sulle proprie gambe. Ossia sarebbe escluso che dalla Regione arrivi adesso un finanziamento per il salvataggio di Sogeap, un intervento che rischierebbe di essere un contributo vano (detto volgarmente: soldi gettati in un pozzo senza fondo). Ma ci sarebbe stata una disponibilità di massima a sostenere l’aeroporto in futuro, se stabilizzato e perlomeno in pareggio, con la modalità adottata per Rimini.
In tutto questo registriamo un’altra defezione dal cda di Sogeap, quella di Claudio Boccardo, nominato da Centerline in maggio e dimessosi il 1° agosto.
Riassumendo cosa può succedere domani, sapendo che le scadenze ultimative del 25 luglio e del 5 agosto, pena la liquidazione di Sogeap, sono già passate e che lo scalo è ancora in funzione, dato che in fondo l’Italia è la terra dei penultimatum?
1) I soci si riappacificano e mettono mano al portafoglio e ricapitalizzano, se pur con acconti. 2) Uno dei soci porta un nuovo investitore. 3) Si procede alla messa in liquidazione della società. 4) I soci si aggiornano per un’ulteriore assemblea entro fine agosto. (dra.fra.)
In base a quanto dichiarato dal ceo di aeroporti di Bologna, da Borgo panigale non arriverà alcun volo, quindi il piano De Pascale sulla ridistribuzione, corrisponde al fare i conti senza l oste.
A questo punto il Verdi è chiaro che non potrà mai essere competitivo con Orio, Linate o Bologna.
Il consulente del comune era stato chiaro, o Cargo o morte…