Stato di crisi in Gazzetta: 7 prepensionamenti

A dispetto del buon andamento dei conti (utili nell’ultimo biennio: 357mila € nel 2024 e 131mila nel 2023) la Gazzetta di Parma srl, società partecipata dell’Unione Parmense Industriali, ha presentato lo stato di crisi.

Ne avevamo scritto qualche mese fa, alle prime avvisaglie.

Il piano che sarà presentato al Ministero del Lavoro prevede 7 prepensionamenti di giornalisti nel 2026, con cassa integrazione preliminare di 3 mesi, oneri a carico dell’Inps.

In compensazione sono previste 4 nuove assunzioni, di cui una già attuata in sostituzione della giornalista dimessasi nella primavera scorsa. Alla fine del 2026 il corpo redazionale sarà di 26 giornalisti (contro i 33 che erano a inizio 2024) per confezionare un giornale identico all’oggi. Il direttore ha voluto mantenere intatta la foliazione (in media 48 pagine) e le tempistiche di aggiornamento del sito web.

Su questi aspetti, a quanto appreso, c’è stato un diverbio con il comitato di redazione e i giornalisti più influenti che tuttavia è rientrato.

Infatti il piano di prepensionamenti è stato approvato dalla redazione, con ampia maggioranza.

Ma chi andrà in pensione? Si tratta dei redattori e redattrici più longevi, ovviamente, ma non tutti poiché occorre che i giornalisti abbiano maturato almeno 25 anni e 5 mesi di contributi e un’età non inferiore di cinque anni rispetto al requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia. Tradotto: 62 anni. Il traguardo d’età però può essere raggiunto anche con un lungo periodo di cassa integrazione. L’obbligo di legge è di “passare” in Cigs almeno tre mesi, ma questo periodo può essere prolungato fino a due anni. Significa che chi ha 60 anni ed è stato assunto prima dei 35 anni può essere “dimissionato” dal giornale.

I 4 nuovi ingressi saranno assunti col livello di praticanti, che siano o meno pubblicisti. Questa decisione aziendale taglia fuori diversi collaboratori e collaboratrici storiche del giornale che, nel frattempo, hanno ottenuto da free lance lo status di giornalista professionista.

Il riverbero sui conti dovrebbe essere notevole: il differenziale tra stipendi lordi dei redattori con anzianità e qualifiche (lasceranno un vice caporedattore, due capiservizio, un vicecapo servizio e due redattori ordinari) e i praticanti è stimato in 1 milione l’anno. Un bel risparmio.

Altre azioni di riduzione dei costi sul personale potrebbero essere attuate nel 2027. Altri due giornalisti raggiungeranno il limite d’età per la pensione, mentre si starebbe ipotizzando il prepensionamento di 7 poligrafici.

Tuttavia sui conti della Gazzetta incombe l’aeroporto. Il nuovo salvataggio di Sogeap con intervento della cordata di industriali parmigiani riuniti in Apollo srl vede anche la presenza diretta di Upi. Dove saranno reperite le risorse che l’Upi inietterà in Sogeap? C’è chi guarda al patrimonio della Gazzetta nel cui bilancio le voci di riserva, aggiuntive alla riserva legale che non si può toccare, ammontano a circa 3,3 milioni. Sarebbe un’operazione infragruppo simile a quelle già attuate negli anni scorsi, che depaupera una società per sostenerne un’altra. (dra.fra)

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