Ryanair lascia Parma. Sogeap agli sgoccioli, domani l’udienza fallimentare
Come sono lontani i tempi del Parma-Londra. L’orgoglio di volare diretti nella capitale britannica dalla piccola Parigi. Era il 31 marzo 2006. Quel collegamento durò dieci anni, poi la compagnia irlandese lo interruppe. Nel 2016 sembrava che Sogeap volesse puntare tutto sui voli cargo.
Oggi invece la notizia è l’addio di Ryanair: dal 26 ottobre niente più voli per Cagliari e Palermo. Le rotte sono state disdettate in occasione del cambio dell’orario, da estivo a invernale (il calendario aereo segue l’orario solare / legale).
Un colpo ferale per l’aeroporto Verdi, che giunge alla vigilia dell’udienza fallimentare che si terrà domani in tribunale. Sul tavolo del giudice ci sarebbero già diverse ingiunzioni di pagamento che, unite alla situazione di dissesto denunciata dai revisori dei conti, potrebbero portare a una decisione inusuale: ossia un’immediata messa in liquidazione della Sogeap. Di solito, invece, se gli amministratori della società presentano un piano di rientro e rilancio il giudice fallimentare concede tempo, aggiornando il procedimento a una successiva udienza a distanza di due-tre mesi, per verificare se la buona volontà degli amministratori trova riscontro nei dati economici che si raddrizzano. Si vedrà.
In base alle indiscrezioni raccolte Centerline nei giorni scorsi avrebbe finalmente presentato un piano, non proprio di rilancio ma di riassestamento, un piano a breve termine, di sei mesi. Questo piano prevederebbe l’inserimento di un terzo socio (si dice un fondo d’investimento asiatico) con una quota di minoranza. Tuttavia il nodo starebbe sempre nella ripartizione delle quote tra i due soci attuali, Centerline vorrebbe scendere dal 79,5% a una quota tra il 40 e 49% mantenendo la maggioranza mentre avrebbe chiesto a Upi (Parma Aeroporto srl) di salire dal 20 al 40%. UPI avrebbe risposto picche per l’ennesima volta: a farsi carico della ricapitalizzazione deve essere Centerline.
Intanto bye bye Ryanair.


La giusta fine di una società che ha dimostrato negli anni incompetenza.