I 96 platani da abbattere. Ritirata la delibera
Aggiornamento di sabato mattina. L’Amministrazione Comunale di Parma ha ritirato la delibera di approvazione del progetto di “ammodernamento” di via Spezia che contemplava il taglio di 96 platani. Questo dopo che in una riunione di maggioranza i consiglieri comunali si sono espressi compattamente contro l’ipotesi di abbattimento. Nel pomeriggio di venerdì erano giunte le posizioni di Alleanza Verdi Sinistra, del coordinamento delle associazioni ambientaliste e di altri soggetti. Ne diamo conto in fondo all’articolo.
Venerdì 27 giugno, ore 11 – “Non sapevamo niente fino a ieri” è il commento scoraggiato dei consiglieri comunali di Parma, specialmente quelli della maggioranza. È possibile che davvero non sapessero nulla del taglio di 96 platani lungo la via Spezia, statale della Cisa, tra Parma e Collecchio?
L’ignoranza appare strana ma si spiega anche facilmente. Si tratta della proposta di “ammodernamento”, ossia messa in sicurezza con risezionamento della strada statale 62, posa di guard rail e rifacimento pensiline autobus, con la dotazione di una pista ciclabile nel lato est per congiungere gli abitati di Parma e Collecchio. La proposta è datata ormai 20 anni fa; fu lanciata dall’allora sindaco di Collecchio, Giuseppe Romanini, e però i tempi lunghissimi della pubblica amministrazione (leggi Anas e Provincia di Parma) fanno sì che il provvedimento arrivi adesso all’approvazione dei consigli comunali di Collecchio (mercoledì 24 giugno, approvato) e Parma, in calendario lunedì 30 giugno. Rimane tuttavia sorprendente che gli attuali consiglieri comunali di Parma non ne sapessero niente, visto che l’iter risulta avviato nella sua fase definitiva un anno fa, nel 2024.
Peccato che i vari enti, dai Comuni coinvolti alla Provincia, alla Regione, ad Anas, nel dare le loro forme di pubblicità e “trasparenza” si fossero ben guardati dall’annunciare che avrebbero tagliato 96 platani (30 a Parma, 66 a Collecchio), come effetto collaterale della realizzazione della pista ciclabile. C’era scritto, naturalmente, nelle pieghe di un documento di 211 pagine. Ma tutti zitti, finché qualcuno se ne è accorto (Enrico Ottolini, il consigliere comunale di Europa Verde).
A Collecchio, che vedrà la parte più consistente delle modifiche, ed è un po’ il Comune referente di questa modifica infrastrutturale, pare non ne abbiano nemmeno parlato dei platani, in consiglio comunale.
Per capirne qualcosa in più si può vedere la registrazione della seduta della commissione consiliare ambiente di Parma. In specifico dal minuto 40’20” viene spiegato perché si dovranno abbattere i platani e come misura di compensazione si prevedano 1.109 arbusti e 208 alberi. Il problema sarebbe dovuto alla posa della pista ciclabile che obbligherebbe a spostare la carreggiata stradale con posizionamento obbligatorio dei guard rail i quali, però, in corrispondenza dei platani non sarebbero flessibili e… dunque si tagliano gli alberi.


Sui 96 platani da abbattere (poco meno della metà dei 210 che sorgono lungo il lato occidentale della statale Cisa) non sappiamo come andrà a finire. L’ondata di indignazione popolare all’idea di tagliare 96 alberi maestosi è stata ampia e trasversale. L’opposizione sembra che voterà contro, compatta. Il cerino rimarrà alla maggioranza che tra due anni hai voglia a presentarti agli elettori dicendo “abbiamo piantato xxx alberi”. “Sì e i platani su via Spezia, chi li ha tagliati?”.
Stupisce che nell’Amministrazione Comunale di Parma non si colga l’incoerenza del firmare il venerdì un protocollo con il parco nazionale dell’Appennino Tosco emiliano per la cessione di crediti di carbonio e favoleggiando il ruolo necessario degli alberi, per raggiungere la neutralità carbonica al 2030. E il lunedì portare in approvazione una delibera dove, appunto, si tagliano 96 platani.
Ecco, viene da dire che c’è un po’ di autoreferenzialità degli amministratori. Dai sindaci agli assessori che sapevano di questi abbattimenti e non li hanno fermati. La maggioranza di centrosinistra è la stessa a Parma e Collecchio e in Provincia. Sembra impossibile che non si parlino tra di loro, che non ci sia una mediazione su questi progetti, su scelte infrastrutturali impattanti e che non ci sia il sentore di quando una cosa sta diventando troppo grossa e decisamente impopolare.
Nel pomeriggio di venerdì 27 giugno riunione di maggioranza a Parma per decidere il da farsi.
Aggiornamento serale: Dopo una lunga riunione della maggioranza che amministra il Comune filtra la notizia che sarebbe stata ritirata la delibera relativa al progetto di “ammodernamento” di via Spezia, e dunque scongiurato il taglio dei platani. Si è in attesa dell’ufficialità da parte dell’Amministrazione Comunale di Parma.
Nel frattempo erano arrivate le prese di posizione di Alleanza Verdi Sinistra e del coordinamento delle associazioni ambientaliste.
“L’alternativa per salvare i platani esiste – dichiarano Nicola Dall’Olio, Sara Fallini e Roberto Ranalli di Alleanza Verdi e Sinistra – Ci sono tracciati alternativi migliori, sia per scopi ricreativi che per la mobilità ciclabile verso i luoghi di lavoro, come quello previsto dallo stesso PUMS che passa da Vicofertile e da lì può raggiunge l’area artigianale di Lemignano. Dall’altro lato, a Sud, si può pensare di raccordare la pista ciclabile prevista sull’argine del Baganza, a lato di strada Farnese, con Vigheffio, Stradella e San Martino Sinzano.
L’alternativa progettuale in grado di adeguare Via La Spezia e di salvaguardare i platani si può dunque trovare, basta avere la volontà politica per farlo. Come Alleanza Verdi e Sinistra ci dispiace e sinceramente non capiamo perché l’amministrazione comunale di Collecchio, per altri versi attenta alle questioni ambientali, abbia approvato il progetto ed accettato il taglio di 60 platani nel tratto di competenza“. Qui il comunicato integrale di AVS.
“Siamo pronti a dare battaglia per salvaguardare i 96 platani della via Spezia, statale Cisa, tra Parma e Collecchio” hanno comunicato le associazioni ambientaliste. “Da quando la notizia ha cominciato a circolare ieri le nostre associazioni sono state contattate da tanti cittadini allarmati e questo fa ben comprendere come il valore del filare di platani unisca diversi aspetti: naturale, paesaggistico, culturale, storico”. le Associazioni “chiedono ai sindaci Guerra di Parma e Galli di Collecchio di fermare l’iter in corso, stralciare le delibere dai consigli comunali e rivalutare da zero il progetto“. A firmare le dichiarazioni sono: Legambiente, WWF, Parma Sostenibile, A.D.A., Società Parmense di Scienze Naturali, Enpa, Parma Etica, Sodales Parma, Manifattura urbana, Fiab Parma Bicinsieme, Kilometro Verde Parma. Qui il comunicato stampa.
Nella serata di venerdì è giunta l’ufficialità: il Comune di Parma ha deciso di «ritirare dall’ordine del giorno del consiglio comunale di lunedì la delibera relativa all’ammodernamento della SS62 di via La Spezia tra Collecchio e Parma».
«Avevamo già raggiunto risultati significativi nel confronto con Anas – afferma l’assessore Gianluca Borghi– con la riduzione a 12 dei platani da abbattere nel Comune di Parma per i lavori di ristrutturazione, risultati però per noi non ancora sufficienti, stante la previsione complessiva dell’abbattimento di quasi 100 alberi in tutta la tratta interessata dai lavori, tra Parma e Collecchio: alberi monumentali che sono parte imprescindibile del nostro patrimonio storico e paesaggistico».
«Chiederemo quindi a Regione ed Anas di rinviare la prevista Conferenza dei servizi di luglio – fa sapere l’assessore -, così da poter ulteriormente approfondire ogni aspetto relativo alla sostenibilità del futuro tratto urbano della SS62, senza ovviamente tralasciare i fondamentali aspetti legati alla sicurezza di questa fondamentale arteria stradale che riteniamo prioritario riqualificare».
Sulla vicenda è intervenuta anche la consigliera provinciale Federica Di Martino: “Quando nel 2024 ho letto la notizia dei lavori di realizzazione di marciapiedi e pista ciclabile lungo Via Spezia mi sono fatta qualche domanda sul come sarebbero stati realizzati. Tutte le ho pensate ma mai mi è balenato il pensiero che avrebbero potuto abbattere 96 platani (!). Invece nella Commissione Urbanistica del Comune di Parma di mercoledì scorso, dopo che il consigliere Enrico Ottolini di Europa Verde Parma aveva sollevato la questione, gli assessori hanno confermato la previsione di eliminazione di un numero enorme di alberi come da progetto redatto dalla Provincia di Parma per conto di ANAS. Così come i consiglieri comunali di Parma non conoscevano questo aspetto del progetto fino al giorno della Commissione, anch’io da consigliera provinciale non ne sapevo nulla e sono rimasta francamente allibita. Oggi ho presentato una interrogazione al Consiglio Provinciale e conto che nella seduta di lunedì prossimo vengano dati i chiarimenti richiesti, in particolare sugli effetti distorsivi di un tale progetto e sulle alternative possibili“.
Da registrare anche la posizione della sindaca di Collecchio, Maristella Galli, intervenuta dopo il clamore suscitato a Parma e che peraltro minimizza il taglio dei platani. “Tra i nostri obiettivi la sicurezza. Grazie ai “golfi di fermata”, per gli autobus di linea, si tutelano i viaggiatori che scendono e salgono dai bus. Grazie alla realizzazione di rotatorie si metteranno in sicurezza le intersezioni che permetteranno uno scorrimento più fluido del traffico essendo tutti gli ingressi e le uscite in un unico senso di marcia; ciò potrà anche meglio tutelare gli automobilisti che troppo spesso sono vittime di incidenti causati dalla velocità“.
L’ approvazione del progetto “è necessaria per poter attingere e non perdere i finanziamenti statali per il miglioramento della sicurezza stradale del tratto. Durante i numerosi incontri con Anas si sono ottenute notevoli migliorie ma il dibattito non si concluderà in questa fase e l’amministrazione comunale di Collecchio continuerà a perseguire il costante miglioramento del progetto per rispondere alle esigenze dell’utenza, della cittadinanza, delle attività economiche e alla fruibilità, senza dimenticare la sostenibilità ambientale che ci ha portato a ridurre sensibilmente il numero di platani da abbattere“.
Considerato che i platani da abbattere erano 96 su 210, viene da chiedersi se nel progetto preliminare Anas pensasse di toglierli tutti. E ora, invece, si ricomincia da capo e sicuramente gli occhi attenti al progetto di via Spezia / statale Cisa saranno molti più di prima.
Per chiudere, la frase di un vecchio lupo del mare politico a commento di queste 48 ore in cui si è scaravoltato tutto: “Comunque in politica il tempismo è tutto, bastava un niente e quel progetto scivolava via tranquillo”.
Francesco Dradi
Non ci credo..ma che follia é questa ? Come si fa a non capire che gli alberi sono una risorsa inestimabile per le città. Che razza di posta ciclabile sarà una ciclabile senza alberi a proteggerla e con i gas di scarico a fianco ? Penitentiagite! :